L’otto gennaio 2005, grazie a foto del firmamento stellato scattate due anni prima, venne individuato un pianeta nano all’incirca grande come Plutone a cui fu dato in seguito il nome di Eris. Prima di questa assegnazione, l’equipe scientifica che lo scoprì, composta da Mike Brown, Chad Trujillo e David Rabinowitz, aveva proposto il nome di Persefone, ma si dovette optare per altro, si chiamava già così un asteroide. Sottolineo il fatto perché Persefone è lo stesso nome con cui Lisa Morpurgo aveva indicato il primo dei due pianeti da lei ipotizzati oltre Plutone.
Secondo le sue teorie infatti il pianeta è opposto e complementare a Plutone e Persefone era la sposa del signore dell’Ade.
Faccio un passo indietro, anche se l’intera questione dovrebbe essere nota e sufficientemente digerita in ambiente astrologico. Mi rivolgo però non solo a un pubblico di specialisti e non è detto che tutti siano a conoscenza degli antefatti.
Chi vuole approfondire la questione può leggere la mia serie di articoli che spiega la struttura dello Zodiaco (https://www.larottadiulisse.net/strutturaz.html).
In estrema sintesi la vicenda è la seguente.
Impiegando per la prima volta i canoni della razionalità per decifrare l’autentica logica sottesa all’astrologia su base scientifico-numerica, nei primi anni Settanta Lisa Morpurgo ipotizzò due pianeti oltre Plutone che portavano a dodici le forze planetarie che costituiscono la struttura precisa e incontestabile dello Zodiaco.
Aggiungo che, per questioni di fisica, anche gli astronomi e astrofisici ipotizzano sin dalla scoperta di Plutone questi corpi celesti.
Per motivi logico-geometrici spiegati più volte che ho illustrato negli articoli citati sopra, i due pianeti devono trovarsi oltre Plutone ed essere i più distanti dal Sole. Per questo motivo non si può trattare di Chirone, Lilith o i nodi lunari che dir si voglia, impiegati da molti astrologi di altre scuole nell’analisi del tema natale ma che sono più vicini al Sole. Inoltre, a Chirone e a questi altri elementi astrologici vengono attribuiti significati esoterici o karmici che poco hanno a che vedere con il tipo di astrologia da me praticata. Per ovvi e banali motivi, la ritengo quella con le giuste impostazioni teoriche e interpretative.
Altrimenti avrei percorso altre vie.

Nell’ultimo secolo il suo tratto di cammino sembra una prova dell’eternità. Entrò infatti in Ariete nel 1923, qualche giorno prima della nascita di Lisa Morpurgo mia nume tutelare, e ancora non ne è uscito. Anzi è solo al ventitreesimo grado del segno. Se all’apparenza questa singolare particolarità può far dubitare che un pianeta così lento abbia effetti reali e consistenti nella vita delle persone, la recente osservazione di Eris applicata ai temi natali porta invece molte conferme a suo favore, nonostante la lentezza biblica.
Le risposte più significative ed evidenti sono arrivate proprio rispetto alle simbologie materiali che attribuì al pianeta la Morpurgo stessa, in particolare quelle di utero e capelli.
Ad esempio, moltissime donne che hanno avuto problemi di utero, per tumori o altro, hanno nel proprio tema natale aspetti negativi di Venere e Eris, a significare difficoltà fisiche all’apparato riproduttivo femminile.
A volte il problema può essere “solo” psicologico, ma si trasmette anche alle reali possibilità procreative. Anche se non è stata ancora studiata a sufficienza è possibile che una Eris negativa sia presente nei temi di uomini inconsciamente attirati da donne sterili.

Per leggere l’articolo completo e gli altri studi sul pianeta il link è questo:
https://larottadiulisse.net/x-eris/

Qui poi ci sono i link per uno studio completo dei rapporti di X-Eris con gli altri pianeti.

Gli aspetti planetari di X-Eris con il Sole

Gli aspetti planetari di X-Eris con Luna, Mercurio e Venere

Gli aspetti planetari di X-Eris con Marte, Giove e Saturno

Gli aspetti planetari di X-Eris con Urano, Nettuno e Plutone


Per uno studio approfondito, rimando ai cinque volumi del mio Manuale completo di astrologia. Il quarto dei quali tratta dei pianeti e dei loro rapporti. La prima versione è quella che apparve qui su La Rotta di Ulisse, ma ora il testo è arricchito ed elaborato.
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